Politica

I veri esuberi sono in Parlamento di Enrico Pirondini

Insisto: i veri esuberi sono in Parlamento. Dimezziamo (almeno) il numero dei parlamentari e vedrete dove schizza la Borsa. Altroché “governi tecnici” (sanno solo aumentare le tasse, vero Topolino Amato?); altroché ribaltoni, pilotati dai Soliti Noti dell’economia per aggirare le urne eppoi spartirsi le poltrone. Tutti sanno, anche in Grecia, che cambiare maggioranza nei picchi di crisi è pura follia; ed infatti il capo della opposizione, Antonis Samaras, ha detto a Papandreu di andare semmai alle urne  prima della loro naturale scadenza, ma se ne è guardato bene dal proporre un “esecutivo tecnico”. Come abbiamo fatto noi nei primi anni Novanta  con Amato eppoi  con Ciampi dopo la tempesta politica scatenata da Tangentopol; financo con Dini nel 1995-96. Lamberto, già ministro del Tesoro nel governo del Cavaliere,  si affrettò – col consenso dei sindacati –  a varare la riforma del sistema pensionistico. Buttiglione è stato il primo a scappare (andò a fondare il Cdu alias Cristiani Democratici Uniti).Poi è arrivato Prodi.

Gli esuberi, dicevo. Due mesi fa abbiamo gridato allo scandalo per i 9 nuovi sottosegretari, ma tutti zitti su quanto ci costano i 945 deputati e senatori. Per ognuno di loro spendiamo una fortuna, circa 1,5 milioni di euro l’anno. E’ il doppio di quel che spende la Francia, il triplo della Germania.
E’ ora di intervenire. Anzi forse è già tardi. Perché dobbiamo continuare a pagare il gruppo di rappresentanti del popolo più “gonfio” del mondo? Perché dobbiamo sborsare cifre da capogiro per i loro stipendi, benefit e privilegi vari? Mandiamoli a casa o a zonzo con le loro belle tessere gratuite di Trenitalia o Alitalia. Basta con le “maratone” di Montecitorio o Palazzo Madama per combattere la noia o farsi notare con qualche “trucchetto” mediatico. Capisco. Sono circa mille, bucare il video non è facile e a casa reclamano. Non tutti possono farsi ospitare da Sant’oro o da Bru-neo.

Lo so. Lorsignori non taglieranno mai i rami su cui sono seduti. Mi viene in mente una vecchia poesia romanesca di Trilussa sui fratelli che si prendevano a pugni per le differenze politiche ma poi scattavano unanimi quando la madre gridava che la cena era pronta in tavola. Accade la stessa cosa in Parlamento. Volano gli stracci, fioccano gli insulti, poi via in compagnia ad attovagliarsi . Nel vino si ritrova la verità.
Ma la curiosità è sempre la stessa:perché negli Stati Uniti bastano 535 eletti per governare 300 milioni di persone e da noi ce ne vogliono quasi mille? Oltretutto non è che questo straordinario dispiegamento di capitale umano abbia prodotto finora chissà quali risultati. E’ vero che sono riusciti persino a scrivere un codice per la lotta alle mosche ed un regolamento per l’uso della gonna che è vietato ai maschi. Capirai!
Epperò se ne guardano bene dal tagliare i propri vitalizi che maturano dopo soli cinque anni di Parlamento. Vogliono invece tagliare le pensioni degli italiani.
Scusate, ma io ogni volta che li vedo in tv mi chiedo perché mai questi volpini da avanspettacolo devono comandarci. Penso male?

Enrico Pirondini

 

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