Famiglie sempre più indebitate E il pericolo usura è dietro l’angolo
Cittadinanza sempre più indebitata. Con il pericolo usura dietro l’angolo. Nell’ultimo periodo il debito medio delle famiglie cremonesi è cresciuto in maniera allarmante considerando il quadro del territorio nazionale. Al 31 dicembre 2010 questo indebitamento medio – causato dall’accensione di mutui per l’acquisto della casa, dai prestiti per l’acquisto di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili e da altre componenti – risulta essere pari a 21.227 euro. Ben 3.726 euro in più rispetto all’anno precedente. E’ questa la situazione delineata dalla Cgia di Mestre, che ha reso noto un’elaborazione su dati Banca d’Italia e Istat.
A Cremona il debito cresce oltre la media nazionale, il cui aumento tra il 2009 e il 2010 è stato di 3.200 euro (l’indebitamento medio nazionale si è assestato a 19.198 euro). La crisi si fa ancora sentire. A livello provinciale le difficoltà maggiori sono a carico delle famiglie residenti in Provincia di Roma (debito pari a 27.727 euro), seguite da quelle di Lodi (27.479 euro) e da quelle di Milano (27.241 euro). Al quarto posto troviamo la provincia di Prato (25.912 euro), al quinto Varese (25.085 euro) e al sesto Como (24.608 euro). Mentre a vivere con minore ansia la preoccupazione di un debito da onorare nei confronti degli istituti di credito o degli istituti finanziari, sono le famiglie del profondo Sud: in coda alla classifica nazionale troviamo Agrigento (8.983 euro), Enna (8.399 euro) e, all’ultimo gradino della graduatoria, la provincia sarda dell’Ogliastra (7.952 euro). E Cremona, con il suo 25esimo posto, non è poi così lontana dalla vetta.
Dall’introduzione dell’euro (anno 2002), la crescita dell’indebitamento medio delle famiglie italiane è stato del +131%. Anche in questo contesto Cremona è tra le aree in cui l’aumento a segnato maggiormente. La graduatoria la vede al 21esimo posto (+143,6% tra 2002 e 2010), mentre in vetta si trova Taranto (+197,8).
“Tendenzialmente – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – la maggiore incidenza del debito sul reddito la ritroviamo tra i nuclei famigliari con possibilità economiche medio-basse. E’ chiaro che con il perdurare della crisi economica questa situazione non tende a migliorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Con la contrazione dei prestiti effettuati dalle banche in questi ultimi anni, ho l’impressione che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell’usura si diffonda sempre di più e non solo nel Mezzogiorno”.
(sotto le prime posizioni nella graduatoria della variazione dell’indebitamento dal 2002)