Bagarre gazebo leghista, l’altra versione: “Ho agito da solo e mi hanno malmenato”
Bagarre al gazebo di piazza Roma. Da un lato i leghisti lamentano di essere stati aggrediti. Il segretario provinciale Simone Bossi dice: “Ci hanno lanciato un sacchetto con escrementi sul gazebo. E in pochi secondi ci siamo ritrovati almeno dieci ragazzi lì sotto. Contro di noi sputi e calci”. Dopodiché ci sarebbe stata la reazione del Carroccio (leggi l’articolo). Arriva però in serata l’altra versione. Quella di chi ha avuto l’idea del sacchetto con escrementi. Alfredo Zametta (nella foto in maglia gialla) si presenta davanti ai giornalisti, con un collare, verso le 19 proprio ai Giardini pubblici. Dopo la rissa di mezzogiorno è stato in ospedale. “Nessuna azione concordata dei Centri sociali – afferma – ho agito da solo e l’idea è stata mia. E’ stata un’iniziativa personale: dopo aver visto il gazebo dei leghisti ho deciso di portare loro un sacchetto con escrementi. Una provocazione, senza usare violenza fisica”. Zametta trova inaccettabile la protesta della Lega dopo la visita dei migranti in Comune (leggi l’articolo), “anche per tutto quello che sta succedendo a Lampedusa e per le condizioni nei centri di identificazione ed espulsione”. Situazioni ai quali si è arrivati secondo lui pure “per via di leggi volute dal Carroccio”. “Frequento il Kavarna e non è un mistero. Ma ripeto: è stata un’iniziativa personale. Ho cercato di appoggiare il sacchetto sul loro banchetto. Sono poi stato spintonato e malmenato, e mi hanno preso con violenza per il collo (il referto parla di distorsione del rachide cervicale e di 10 giorni di prognosi, ndr). E’ per questo che altre persone, che mi conoscono, sono intervenute. Hanno cercato di difendermi. Non è stata un’aggressione. Saprei riconoscere chi ha invece aggredito me. L’unico tra chi mi ha spintonato che conosco per nome, però, è uno solo: Alessandro Carpani. E ho intenzione di denunciarlo nei prossimi giorni”.
m.f.