Politica

Oreste Perri sotto l’attacco dei suoi Ma il sindaco va avanti: via Mille dal cda Aem, ecco Mazzini

MILLE SOSTITUITO – Mentre infuriano le polemiche e la guerra attorno alle nomine Aem prosegue, nella mattinata di oggi, venerdì, Luigi Mille ha fatto pervenire una nota in Comune con la quale ha dichiarato di non accettare la nomina a consigliere d’amministrazione dell’azienda partecipata, per “motivi strettamente personali”. Solo ieri Cremona Oggi aveva evidenziato il suo coinvolgimento in un processo a Lodi, denominato Rifiutopoli. Il dirigente Aipo è stato rinviato a giudizio ed è imputato per ipotesi di favoreggiamento personale (leggi l’articolo). Pare che il sindaco Oreste Perri fosse “scioccato e basito” di fronte alla notizia. Così lo ha definito qualcuno a lui vicino.

Mille, nei giorni scorsi, sembra sia stato spinto dal coordinatore provinciale del Pdl Mino Jotta, con il supporto dell’assessore regionale Gianni Rossoni, a rinunciare alla designazione considerata la scelta con cui il primo cittadino ha preferito confermare Franco Albertoni alla presidenza del cda, anziché indicare un candidato della maggioranza. Perri ha preso atto della rinuncia e ha deciso di sostituire Mille con Franco Mazzini – nome già circolato nei giorni scorsi – che ha già dato la sua disponibilità ad accettare e aveva presentato a suo tempo la propria candidatura.

 

All’attacco di Perri”. Se questo fosse il grido di battaglia dell’opposizione non ci sarebbe niente di strano. Invece il sindaco di Cremona subisce in queste ore l’attacco diretto della sua maggioranza, o meglio di una parte di quello che resta della sua maggioranza dopo la battaglia infinita sulle nomine negli enti. Chi gli è vicino lo descrive turbato, arrabbiato, sconcertato ma di certo non, come in altre occasioni, pronto a lasciare la sua carica di primo cittadino per una battaglia di poltrone. La Lega dopo l’ufficializzazione delle nomine all’Aem lo ha chiamato “traditore” e sindaco di una maggioranza diversa da quella espressa dagli elettori: ora governerebbero gli ex An, il gruppo misto, e una parte del Pd vicina a Pizzetti. Quest’ultimo ha preso cappello bollando come “deliranti” le affermazioni della Lega che pure vanta ben tre assessori in Giunta”.

Poi lo ha preso di mira Mino Jotta convocando un coordinamento provinciale del Pdl (disertato dagli ex An) che aveva per tema le nomine negli enti con chiaro riferimento al sindaco. E infatti il documento reso noto giovedì a tarda ora è piuttosto esplicito e dopo aver dichiarato che il centrodestra non può venire al mandato avuto dagli elettori, sottolinea che ” il mandato ricevuto faceva seguito ad una promessa di cambiamento che ancora si deve esprimere,almeno per quanto riguarda diversi ed importantissimi ruoli di governo in Enti controllati dal Comune di Cremona.A tal proposito è ovvio che una forza politica che si è candidata come alternativa alle passate Amministrazioni ed attraverso il sostegno elettorale ha ricevuto un mandato preciso rispettando quel mandato intenda coerentemente mantenere il rapporto con gli elettori e se possibile ampliarne il consenso. Così come è ovvio che,attraverso la compattezza delle forze e le formazioni politiche che hanno mostrato la faccia davanti agli elettori si debba lavorare per riuscire nel corso della legislatura a tener fede agli impegni assunti nel programma elettorale.Responsabilità che per essere tale non può che essere assunta da donne e uomini che hanno condiviso fin dalla campagna elettorale ed ancora condividono le linee di governo del territorio espresse dai nostri programmi,donne e uomini dotati di solida esperienza amministrativa,di idonee competenze e di cui il centro destra dispone ampiamente. Per tali ragioni appare incomprensibile la posizione espressa dal Sindaco Oreste Perri attraverso le decisioni recentemente assunte, così come è politicamente insostenibile l’azione di coloro nel partito che,con l’aggravante dell’utilizzo del proprio ruolo apicale,intrattenendo rapporti e defiinendo accordi,dal punto di vista politico opachi,hanno attuato una linea del tutto dissimile da quella definita dal Coordinamento Comunale . Il Coordinamento Provinciale sottolinea la presa di distanza totale da questa azione che considera profondamente sbagliata nella forma enella sostanza e che potrebbe compromettere il lavoro di tanti anni, la responsabilità, la disponibilità e la generosità di tantissime persone che hanno creduto nel progetto di governo del centro destra.”

Una sconfessione di Perri, di coloro che gli stanno vicino (qualcuno azzarda in riunione anche il nome del suo capo di gabinetto Walter Montini e dell’assessore al bilancio Roberto Nolli) e del coordinatore cittadino Ugo Carminati.
Ma non è finita. Nel pomeriggio di ieri www.cremonaoggi.it metteva in luce un processo (non un vecchio, ma un procedimento in corso del quale si è tenuta la prima udienza) nel quale è finito nientemeno che Luigi Mille, proprio colui che Mino Jotta e Gianni Rossoni volevano mettere al posto di Franco Albertoni, scelto dal sindaco Oreste Perri. Qualcuno vicino al sindaco lo ha definito “scioccato e basito” di fronte alla notizia e pronto a rinfacciare al vertice provinciale Pdl l’indicazione avuta proprio da loro.
Inoltre un gruppo di consiglieri comunali (leghisti, Pdl-area ciellina- e del gruppo misto) sta facendo circolare una lettera al sindaco “che non ascolta” la sua maggioranza scegliendo persone che hanno in tasca tessere diverse rispetto a coloro che si sono battuti per il cambiamento a Cremona.
L’accerchiamento al sindaco Perri adesso è totale e la sua maggioranza è a pezzi.
Cosa deciderà di fare il primo cittadino?

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...