Aem, Albertoni è presidenteLa Lega è fuori, per il Pdl solo Mille
Ieri mattina, di ritorno dalla val di Fiemme, il sindaco Oreste Perri ha firmato il decreto con la nomina di Franco Albertoni (a sinistra nella foto con Perri) alla presidenza dell’Aem e di Claudio Bodini a quella del Collegio sindacale dell’Azienda. Mancano i nomi degli altri consiglieri che verranno ufficializzati questa mattina ma ormai i giochi sono fatti. E’ fuori la Lega che ha proposto Alessandro Carpani come unico nome per il Cda di Aem e che, com’ noto, è assolutamente non gradito al sindaco. Il Pdl resta con un unico rappresentante che è il bresciano (di Desenzano, della corrente di Maria Stella Gelmini ) Luigi Mille, dirigente dell’Aipo, che sarà poi scelto per la carica di vicepresidente. Resta fuori Giampietro Seghezzi, imprenditore casalasco, indicato dal Pdl come secondo nome e in quota alla componente ciellina. Gli altri nomi sono quelli di Martino Ghidoni (Fli) per il gruppo misto e di Francesco Corbani per la lista Perri. Per l’opposizione la scelta è caduta su Valeria Nessi, avvocato, presentata dal consigliere comunale Santo Canale “Per Cremona nel cuore a sostegno di Corada”. Resta escluso un rappresentante del Pd perchè Franco Albertoni, pur avendo in tasca la tessera del partito di Bersani, è lì in quanto uomo di fiducia del sindaco Perri che ha ribadito: “Franco Albertoni ha amministrato bene l’azienda, fa il bene della comunità ed è in piena sintonia con gli obiettivi del Comune”. Insomma Perri non si è piegato alle logiche di partito. Non ha accettato l’out out di Mino Jotta (Mille presidente, Seghezzi nel Cda o nessuno dei due), nè quello della Lega (“il nostro candidato è solo uno: Alessandro Carpani). Ha cercato di allargare la maggioranza portando dentro un rappresentante del Fli oltre che uno della sua lista, sparigliando poi le carte all’opposizione andando a pescare chi voleva dopo che Cremona nel cuore, Pd e Idv non si erano messi d’accordo su un nome solo. Certo ora ci saranno le reazioni. La Lega richiamerà la sua delegazione in Giunta rischiando di fare la stessa figura ottenuta a Crema, quando l’assessore è rimasto al suo posto nonostante le indicazioni del partito a lasciare? E’ difficile immaginare che i tre assessori della Lega (Zagni, Alquati e Demicheli) accettino diktat da un partito diviso e addirittura commissariato. E poi da martedì Perri se ne va in vacanza lasciando sbollire eventuali polemiche.