Ennesima tegola sulla testa dei pensionati La quattordicesima del 2008 va restituita
«In riferimento all’analisi dei suoi redditi personali relativi all’anno 2008 si rileva che la somma a lei corrisposta non le era dovuta» con queste parole l’Inps ha richiesto ad alcuni pensionati in tutta Italia, Cremona compresa, la restituzione della quattordicesima erogata nel 2008. La richiesta prevede cinque trattenute mensili dell’importo di circa ottanta euro a partire dagli accrediti di settembre. Le somme da restituire variano dai 260 ai 502€, sconosciuto invece è il numero dei pensionati coinvolti sul nostro territorio, sicuramente qualche centinaio. La notizia ha scatenato il panico tra gli anziani interessati dal provvedimento che si sono subito recati al sindacato ed al patronato per chiedere chiarimenti. «In città, la lettera, è arrivata a pensionati con un reddito già molto basso al quale va aggiunta questa tegola che ha generato panico» ha commentato Ottavio Martinelli dello Spi Cgil.
Nella lettera firmata dal direttore dell’ Inps di Cremona, l’ente tiene a sottolineare che l’importo precedentemente erogato era «Determinato in via provvisoria in attesa delle necessarie verifiche reddituali». Quasi come se i pensionati avessero dovuto attendere un nulla osta dei controlli per poter spendere i soldi ricevuti. Da circa due anni infatti l’ente previdenziale collabora con l’Agenzia delle Entrate che fornisce la dichiarazione dei redditi per permettere controlli incrociati. Come promesso le verifiche, ma con tre anni di ritardo e in un periodo già di per se molto difficile per coloro che hanno un reddito basso.
Tuttavia sembra che a Cremona il problema possa rientrare. Tra i pensionati contattati dall’Inps ci sono anche coloro che per motivi di reddito molto basso non sono tenuti a fare alcuna dichiarazione all’Agenzia delle Entrate e che quindi non figurando degli archivi non sono risultate in regola secondo l’Inps. Queste persone (e pare che si tratti dei casi cremonesi) potranno però, attraverso una dichiarazione rilasciata dall’agenzia stessa, annullare il provvedimento e già da ottobre farsi restituire la prima rata.