Cronaca

Locomotore guasto, soppresso il treno delle 15,30 per MilanoI pendolari scelgono la protesta attraverso email sui disservizi

Mercoledì 20 l’ennesima lunga attesa su di una banchina. Il convoglio 2658 Trenord che alle 15:30, in un’ ora e dieci, sarebbe dovuto arrivare a Milano alle 16:40, non è mai partito. I viaggiatori sono rimasti ad aspettare per circa un’ ora prima che il tabellone luminoso smettesse di incrementare i minuti del ritardo e segnalasse la soppressione. I pendolari si sono quindi visti dirottare sul Codogno delle 16:21 per poi prendere una coincidenza alle 17:21 sul Piacenza-Greco Pirelli fino a Rogoredo, con buona pace di chi avrebbe dovuto arrivare a Lambrate o in Stazione Centrale. A dieci giorni circa dal nuovo aumento delle tariffe programmato dalla neonata Trenord: Cremona-Milano due ore e trenta minuti, una esagerazione per soli novanta chilometri. Interpellato, ufficio stampa di Trenord ha confermato e si è scusato con l’utenza.

 

Tempestare di email le caselle postali del presidente Formigoni e del suo assessore ai trasporti Cattaneo, raccontando quotidianamente il disagio dei pendolari delle linee di trasporto locale lombarde. Questa è l’azione di protesta che intende portare avanti l’utenza del servizio ferroviario. Sul piano strettamente politico, il Partito democratico invece si spenderà affinché, in quella che definisce la ‘cura del ferro’, ci sia spazio entro il 2011 per il biglietto integrato treno-gomma-navigazione.

Sono emersi questi aspetti durante la diretta di martedì 19 luglio 2011, su www.blogdem.it, sul tema dei trasporti, secondo appuntamento del Gruppo regionale del Pd dopo quello sui parchi. Sul sito è possibile rivedere il video e continuare a mandare commenti. Ai consiglieri regionali del Partito democratico, coordinati dal collega Fabio Pizzul, il compito di fare il punto sul sistema dei trasporti lombardi, anche rispondendo alla trentina di domande giunte sul sito durante la diretta: “In Lombardia è penalizzato chi utilizza il servizio pubblico perché a fronte degli aumenti tariffari c’è un peggioramento del servizio”, ha detto Stefano Tosi. “Dopo l’unificazione del gestore in Trenord, non c’è stato nessun passo avanti e una linea come la Como-Milano ha tempi di percorrenza pari a quelli del 1938”, gli ha fatto eco il capogruppo Luca Gaffuri.

Le soluzioni, secondo il Pd, sono nel miglioramento “del materiale rotabile e in una gestione del servizio fatta con estrema attenzione”, ha proseguito Tosi, “ma anche maggiori investimenti rispetto al solo 0,43 per cento del bilancio di Regione Lombardia”, ha aggiunto Agostino Alloni. Emblematico – e del tutto in diretta – il caso del consigliere pavese Giuseppe Villani che è arrivato dopo l’inizio dell’incontro on line perché il suo treno da Pavia è giunto a Milano con 25 minuti di ritardo: “Per forza – ha detto – le linee ferroviarie risalgono a vent’anni fa!”.

Presente a rappresentare tutti i pendolari Giorgio Dahò, che da 27 anni percorre la Milano-Lecco tra sempre maggiori disagi. E se il rischio, come ha denunciato, è che ci sia “una diminuzione del livello di partecipazione da parte dei pendolari che ormai accettano tutto”, allo sciopero dell’abbonamento proposto da un utente on line ha risposto: “Meglio tempestare di email il presidente Formigoni e l’assessore Cattaneo”.

Il Pd, dal canto suo, chiede un miglioramento dell’efficienza, il biglietto integrato treno-gomma-navigazione entro il 2011, maggiori informazioni all’utenza in tempi di tecnologia avanzatissima e alla portata di tutti, e porta fatti concreti come il finanziamento, da parte dello stesso Pd, di un progetto per un collegamento diretto tra Crema e Milano che si è dimostrato del tutto fattibile.

 

 

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