Politica

Il consigliere regionale Pd Fabio Pizzul alla festa democratica di Cremona:«Il politico punti alla trasparenza»

«Comunicare non significa solo essere pubblicati sul giornale ma saper fare istanze popolari». È con queste parole che Titta Magnoli, segretario provinciale del Partito Democratico a Cremona, ha aperto il dibattito sulla comunicazione del Pd. Ospite Fabio Pizzul, consigliere regionale e giornalista, invitato a portare la sua esperienza su mass media e politica.

I temi sono tanti: la comunicazione nel nostro paese, il ruolo della pubblicità, i problemi della carta stampata, i cambiamenti dal ’94 e soprattutto le strategie comunicative della politica e del PD.

Il primo passo per una buona comunicazione è la sincerità, solo se si è limpidi si può ambire a quella fiducia necessaria per instaurare un buon rapporto comunicativo. Pizzul è chiaro: «E’ sulla propria trasparenza che un politico deve puntare, a cominciare dalla rilevante questione dello stipendio. Personalmente ho fatto la scelta di rendicontare i miei ingressi e le mie uscite e di pubblicarli mese per mese sulla mia pagina personale. Può sembrare farisaico – continua il consigliere – ma credo si tratti di una scelta doverosa da parte di un amministratore pubblico».

La sincerità e la trasparenza è, però, solo un punto di partenza, che spesso non basta. Il problema oggi è che un politico non può più solo porsi l’obiettivo di comunicare, ma deve anche difendersi da una stampa sempre più a caccia di pubblicità e meno di notizie. Il quadro che Pizzul dipinge dell’informazione del nostro Paese è allarmante. Parla della lotta alla sopravvivenza e di campagne d’informazione orientate solo a vendere il marchio della testata. Lo strapotere delle concessionarie di pubblicità (quasi tutte in mano all’editore Berlusconi), in grado di dirottare capitali e di decidere la sopravvivenza o la morte di una testata. Con questo tipo informazione, sempre più vincolata al profitto e alla conquista del mercato di lettori, il politico si trova nella più totale impossibilità di avere il controllo dell’agenda setting. Far prevalere la propria voce sulle campagne stampa orchestrate per soddisfare gli umori – o più spesso i malumori – del pubblico diviene una lotta contro i mulini a vento. Così come i singoli politici anche i partiti si trovano nella stessa impossibilità di comunicare, o peggio, di adeguarsi alla situazione. In definitiva, secondo Pizzul, l’immagine di una politica interessata solamente a mantenere i propri privilegi, indaffarata in questioni marginali rispetto ai problemi dei cittadini, spesso, non è altro che una rappresentazione della stampa alla ricerca di un pubblico. In politica in realtà ci sono moltissimi amministratori che ogni giorno lavorano per il bene del Paese ma la cui voce non trova spazio e che spesso vengono assimilati nel grande calderone degli scandali e degli eccessi di una parte della politica.

 

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