Martedì caldo in consiglio provinciale Si decide per la discarica di amianto
Le spaccature e gli scontri nati attorno al progetto della megadiscarica di amianto a Cappella Cantone si trasferiranno tra pochi giorni in consiglio provinciale. Mentre si attende la decisione del Tar di Brescia sui ricorsi presentati dall’avvocato Antonino Rizzo per conto del Cise (Consorzio Intercomunale Sviluppo Economico) e dei Comuni di Pizzighettone e Castelleone, e dalla Lameri Cereals di San Bassano, la Giunta Salini è stata chiamata a esprimersi chiaramente su una questione che, tra preoccupazioni per l’ambiente e per la salute, convoglia l’attenzione di intere cittadinanze. Allarmate per un insediamento come questo in un’area a vocazione agricola.
Per la revisione del piano cave, la Giunta provinciale ha approvato all’unanimità solamente il sei luglio scorso una delibera con cui, di fatto, ci si rimette nelle mani della Regione. E nella quale si afferma di “impegnarsi ad esprimere il proprio parere di indirizzo per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale sulla realizzazione e gestione della discarica (di amianto di Cappella Cantone, ndr) di che trattasi, in occasione della Conferenza dei Servizi (decisoria) che sarà convocata nei prossimi mesi dagli Uffici Regionali”.
Martedì prossimo, però, Massimiliano Salini, i suoi assessori e consiglieri di maggioranza dovranno rendere conto della loro posizione. Andranno a votazione tutti quei documenti presentati dalle opposizioni, a partire dallo scorso novembre. E i capigruppo (Pd, Lista Torchio, Api, Idv, Fds) in una nota congiunta, si dicono “pronti alla battaglia”.
“E’ il momento della verità: la Giunta in carica non potrà sottrarsi dalle proprie responsabilità, e con un voto palese dovrà dire se desidera che il nostro territorio venga investito da una megadiscarica di quel tipo, in regime di monopolio, magari affiancata dall’ipotizzata centrale a carbone di Tencara, o se invece vorrà associarsi alle giuste preoccupazioni non tanto della minoranza consiliare, quanto delle amministrazioni comunali in carica nei paesi contermini all’impianto (Castelleone, Soresina, San Bassano, Pizzighettone: tutte guidate dal centrodestra) nonché delle forze sociali, produttive, religiose del territorio”. Queste le parole scelte da Andrea Virgilio, Giuseppe Torchio, Giovanni Biondi, Clarita Milesi e Giampaolo Dusi.
Una dopo l’altro saranno discussi quattro ordini del giorno e una mozione. Documenti che parlano, tra le altre cose, di un’area di smaltimento sovradimensionata rispetto alle esigenze del nostro territorio. E che richiamano l’ipotesi di aprire e sperimentare procedimenti di smaltimento innovativi, come i nuovi processi di inertizzazione. In un odg di Trochio e Biondi anche la volontà di una richiesta al Parlamento per una nuove legge sugli appalti pubblici, finalizzata a scongiurare le infiltrazioni della criminalità organizzata.
LA LETTERA DELL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE DI MOSCAZZANO: “AMIANTO, TERRITORIO IN SVENDITA”
Chiedo cortesemente ospitalità sul suo quotidiano per intervenire nel dibattito aperto sulla discarica di amianto di Cappella Cantone. Oggi più che mai c’è bisogno di politica, c’è bisogno di “Polis” in Europa e soprattutto in Italia. “La politica come capacità di scegliere e guidare per rendere possibile ciò che è giusto, ciò che è doveroso, ciò che è necessario alla qualità della vita umana”, come dice Enzo Bianchi priore di Bose, grande autorità religiosa ma non solo. “Una politica che guarda lontano, oltre gli interessi immediati o particolari delle singole componenti sociali e comunità locali”. L’invito del grande studioso, fatte le opportune proporzioni, ben si adatta alla nostra provincia in riferimento al confronto aperto sulla stampa e nelle istituzioni sulla discarica di amianto di Cappella Cantone. Quanto sta succedendo da noi sembra paradossale, ma purtroppo è la realtà. La Lameri Cereal, azienda di grande prestigio che opera in campo internazionale, in una conferenza stampa ha detto chiaramente che se la Regione e la Provincia proseguiranno a sostenere la discarica di amianto rinuncerà a un investimento di 30 milioni nel nostro territorio e a 80 posti di lavoro trasferendo alcune attività in Svizzera. Incredibile! Assurdo! Con la crisi occupazionale in atto rischiamo di perdere molti posti di lavoro a vantaggio di chi?
La passata Amministrazione Provinciale si è battuta in tutti i modi contro la Regione per il rispetto delle scelte amministrative fatte che riguardavano il recupero ambientale di quell’area. Molti Comuni hanno espresso solidarietà partecipando anche a diverse sedute sul problema in Consiglio Regionale. Personalmente, delegato dal mio Sindaco, ho partecipato in rappresentanza del Comune di Moscazzano. Le categorie agricole all’unisono hanno espresso le loro contrarietà. Gli studi geologici hanno evidenziato le criticità di quell’area con falde in superficie. Nonostante tutto ciò il dirigente dell’Arpa regionale Sergio Padovani ha dato l’ok con una soluzione, per il contenimento della falda, tutta da dimostrare nella realtà. È’ stato promosso a dirigente dopo aver avallato con la sua relazione l’idoneità del sito! Dirigente di struttura complessa. Tutto ciò credo debba fare riflettere su un certo modo di fare politica della Regione Lombardia, del presidente Formigoni. Peccato che la Provincia stia subendo tutto ciò passivamente, o forse condividendo queste scelte calate dall’alto!
Va dato atto dell’impegno profuso in questa battaglia dal nuovo Consigliere Regionale Agostino Alloni, come doverosamente va segnalata l’assenza totale sull’argomento dell’Assessore Gianni Rossoni, che dovrebbe difendere il suo territorio e la sua gente. La rappresentanza politica di una provincia è tutt’altra cosa rispetto alla latitanza! È necessario invece prendere delle posizioni chiare e precise quando le circostanze lo richiedono e quando in gioco c’è la difesa del nostro patrimonio ambientale. In alternativa prevalgono gli interessi particolari o speculativi. Siamo diventati un territorio in svendita? Gli esempi possono essere molti. Credo che i risultati elettorali abbiano rappresentato un importante segnale per i nostri politici ma, su questa vicenda, le analisi fatte non contano nulla. Spero che almeno la Lega Lombarda, in quanto partito della gente e dei “Padani”, prenda una decisione che vada contro questa speculazione ambientale scegliendo l’occupazione e il lavoro invece dell’interesse di un privato? Il territorio interessato dalla discarica di amianto è ancora caratterizzato dalla presenza di una forte agricoltura con imprese che puntano a competere nel mercato globale valorizzando gli elementi materiali e immateriali di un territorio che incorpora simboli e visioni culturali capaci di essere riconosciuti e valorizzati.
Quando la Regione decide di realizzare una discarica in un territorio storicamente agricolo nel quale si produce un latte di alta qualità trasformato dalla cooperativa Soresinese i cui prodotti, come il grana padano e il burro, sono conosciuti in tutto il mondo, fa una scelta che smentisce tutti i discorsi fatti sulla valorizzazione dei nostri prodotti quando il brand del territorio, di fatto, è la nuova frontiera dell’impresa agricola. Cioè si vende il prodotto e il territorio di produzione (amianto). La Regione ha convocato la conferenza di servizio per il 25 di agosto e cioè sei giorni prima del termine previsto dei monitoraggi della falda. Perché questa ennesima provocazione?
Presidente Salini nel consiglio previsto per il giorno di martedì 19 luglio p.v., in coerenza alle delibere della precedente amministrazione e nel rispetto delle comunità interessate, faccia coraggiosamente la scelta di respingere questa speculazione perché non sarà soltanto una scelta di difesa del territorio e dell’occupazione, ma rappresenterebbe una rivincita della “Polis” sul particolarismo di interessi che sta distruggendo il nostro Paese.
Aldo Bellandi
Assessore all’ambiente del Comune di Moscazzano