Cronaca

Parte la protesta contro l’aumentodel biglietto dei treni

Parte la protesta contro l’incremento del 9,09% delle tariffe del trasporto pubblico regionale, approvato in Giunta e in vigore da agosto, che segue quello del 12% applicato per decisione della Regione a partire da febbraio.

Volantinaggi in tutte le 415 stazioni ferroviarie lombarde con la collaborazione dei circoli territoriali del PD, affissione di manifesti e apertura di una pagina web sul sito www.blogdem.it per chiedere alla Giunta regionale di congelare l’ulteriore aumento del costo di biglietti e abbonamenti e per raccogliere le adesioni e le lamentele degli utenti di treni, autobus e tram.

L’aumento medio del 23% (come si legge dalla tabella sottostante) «ricadrà su tutti gli utenti senza che vi sia alcun miglioramento del servizio e, nel caso del trasporto su gomma e urbano, con una riduzione significativa delle corse in molte città lombarde». Significativa, nello specifico, è la riduzione del servizio su gomma con il contestuale aumento delle tariffe applicato dall’amministrazione provinciale di Cremona.

“Con questi ulteriori aumenti, i secondi nell’arco di sei mesi, verranno penalizzati quei cittadini che investono sul trasporto pubblico e che rinunciano all’auto – dichiara il consigliere regionale Agostino Alloni -. Un aumento del 23% non c’era mai stato prima nella storia del trasporto pubblico regionale. la responsabilità prima di tutto è del Governo che ha tagliato pesantemente i trasferimenti alle Regioni per questi servizi, e anche della Regione che non ha compiuto per tempo scelte che potessero privilegiare la mobilità collettiva, meno inquinante di quella privata. Siamo preoccupati – continua il consigliere – per l’aumento e per gli ulteriori tagli che il governo potrebbe effettuare per il 2012. La manovra nazionale rischia di colpire ancora il trasporto pubblico locale nel momento in cui in Regione si inizia a discutere del progetto di legge di riforma del settore in cui c’è una norma che autorizza la Regione a deliberare automaticamente aumenti delle tariffe in seguito ai tagli del Governo. Ma aumentare già in questo modo è ingiusto, tanto più che nel 2010 il trasporto ferroviario ha registrato le performance peggiori degli ultimi anni mentre in molte città si è già provveduto a tagliare le corse del trasporto urbano oltre che ad aumentare il costo del biglietto”.

 

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