Cronaca

Il Maestro Fedeli e i quattro Stradivariin un concerto senza tempo

L’uomo degli Stradivari ha fatto centro anche nella terra del grande liutaio. Alternando quattro straordinari violini, diversissimi per storia, epoca di costruzione, dimensione e armonia, nati nella bottega cremonese dove si è materializzato il sogno del suono perfetto, il maestro Matteo Fedeli ha regalato al teatro Ponchielli stracolmo due ore e mezza di un concerto da non dimenticare. E lo ha fatto con una generosità senza pari, in favore della sezione cremonese dell’Associazione Italiana contro la sclerosi multipla (Aism) guidata dal professor Gualtiero Nicolini, con lo stesso amore per la musica che lo hanno portato a suonare in ogni parte d’Italia – sempre con un violino del grande liutaio cremonese rigidamente scortato durante concerti e spostamenti – nel suo progetto “Uno Stradivari per la gente” già proposto ad almeno 150mila persone – per diffondere l’amore per la musica classica e per i grandi strumenti del liutaio cremonese. E ieri sera di Stradivari ce n’erano quattro da suonare in un unico concerto, un record assoluto: lo Stradivari “Sandars” 1695, il “Re di Prussia” 1703, il “Cremonese” 1715 e il “Vesuvius” 1727 (questi ultimi due della collezione comunale).

Una splendida serata iniziata con un “Fratelli d’Italia” guidato dal direttore d’orchestra Mauro Ivano Benaglia, con il “doppio concerto” di Felix Mendelssohn-Bartholdy dove con Matteo Fedeli hanno suonato il maestro Andrea Carcano al pianoforte, l’orchestra dell’Accademia Concertante d’Archi di Milano e i migliori allievi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vittadini” di Pavia.

La seconda parte è stata quella più coinvolgente con l’esecuzione delle “Quattro stagioni” di Astor Piazzolla nella quale Matteo Fedeli ha dato il meglio di sé, secondo un collaudato copione che lo vede come musicista ma anche come guida in una sorta di lezione-concerto estremamente raffinata e al tempo stesso popolare che ha trascinato il teatro in un crescendo di applausi ed entusiasmo che ha portato il maestro ad eseguire ben quattro bis, l’ultimo dei quali è stato “il volo del calabrone” di Rimskij Korsakoff dove esegue l’intera partitura in solo un minuto e due secondi, in una sorta di record di velocità esecutiva.

Nella lezione concerto Fedeli ha spiegato bene l’idea musicale del grande Piazzolla, la sua nostalgia per l’Argentina, il suo fondere il tango popolare con la cultura musicale europea per dare vita a quel “nuevo tango” raffinato che ormai fa parte del repertorio di tutti i grandi esecutori.

Una magnifica serata d’estate dove si è coniugata la grande musica, i tesori di Cremona, la solidarietà e la generosità. Grazie al maestro Fedeli, al Comune di Cremona e alla gente che da oltre vent’anni è vicina all’Aism e al suo impegno per sconfiggere la Sclerosi Multipla.

Foto Francesco Sessa (fotofrancescosessa.xoom.it)

 

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