Politica

Il riequilibrio interno alla Lega rafforzai colonnelli di Giorgetti sotto il Torrazzo

Saranno pochi, ma le vicende nazionali per ora danno loro ragione. Pareva isolato il vertice provinciale della Lega, in rotta con i suoi assessori e attestato sulla linea dura voluta dal segretario Simone Bossi e dal vice Alessandro Carpani (autentico ‘colonnello’: poche parole, ma la linea la detta lui). Eppure, scansato il commissariamento della segreteria nazionale retta da Giorgetti (nella foto con Bossi), rintuzzato l’assalto del ‘cerchio magico’ capeggiato da Rosy Mauro e confermato a tempo il capogruppo alla Camera Reguzzoni, il duo Bossi-Carpani si trova con le spalle ben coperte. Si trova, cioè, sul carro(ccio) del vincitore in compagnia di Giorgetti, Maroni e Calderoli. A dire, la cordata uscita vittoriosa dalla battaglia di potere interna alla Lega.

Cremona è dunque specchio fedele delle vicende milanesi e romane, con il vertice provinciale apparentemente in minoranza, ma in realtà ben saldo al comando, e l’ala ‘reguzzoniana’ capeggiata dall’assessore Demicheli (e alla quale nei fatti hanno aderito i colleghi Alquati e Zagni) in minoranza rispetto alle dinamiche nazionali.

E di questi riequilibri interni farà bene a tener conto il Pdl, perché è chiaro – le recenti vicende lo dimostrano – che il vertice leghista si sente ora ancor più ‘legittimato’ a forzare il braccio di ferro da tempo intrapreso con gli alleati e col sindaco. I distinguo marcati dalla Lega in Consiglio Provinciale su temi delicati come cave e discariche e soprattutto la mozione sull’operato della giunta comunale che il Carroccio si appresta a depositare, parlano chiaro. Dicono di una ‘Lega di lotta’ raccolta forse nei numeri ma sempre più libera nei movimenti – e ben per questo pericolosa per la maggioranza.

La prova? L’effetto cascata innescato dallo spostamento in su dell’asticella dello scontro voluto da Carpani & C. con la preannunciata mozione di (s)fiducia sulle scelte della giunta. Appreso dell’iniziativa, il Pd e Ferdinando Quinzani (Cremona per la Libertà) hanno presentato un’interrogazione al sindaco per chiedere il “rispetto degli indirizzi espressi dal Consiglio”. Due le richieste uscite da Sala Quadri delle quali si chiede conto: riduzione del numero di assessori e rimozione del partenariato alle Donne Padane nell’ambito del progetto Cremona Expo.

Richieste, laddove assecondate, che colpirebbero proprio la delegazione leghista in giunta (il partenariato alle Donne Padane è stato concesso da Jane Alquati, e se qualche assessore va congedato non è al Pdl che si guarda).

Alla luce del riposizionamento interno e del contrasto tra la segreteria provinciale e i suoi assessori, ecco che l’effetto domino si rivela scomodo solo nelle apparenze per la cordata legata a Giorgetti.

Non sarà un caso se in mattinata un esponente dell’ala dura del partito, informato dell’interrogazione del Pd, si è limitato a sorridere dicendo: “Sapevamo”.

Federico Centenari

 

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