Dimensionamento scuole, sempre più tesi i rapporti tra Pd cittadino e provinciale
La questione dell’accorpamento dei plessi scolastici, che ha visto una drastica rottura tra Cremona e Crema, tornerà in discussione oggi pomeriggio, in un nuovo consiglio provinciale, dopo la traumatica uscita di scena dei sindaci cremaschi (di tutti gli schieramenti politici) nell’ultima seduta. Ma i punti interrogativi ancora sono tanti: i cremaschi accetteranno il provvedimento o si metteranno nuovamente “di traverso”? La questione preoccupa fortemente il Pd cittadino, perchè si inserisce nello scontro che sta andando avanti da mesi circa i nuovi confini geografici dell’area vasta, con le ambizioni dichiaratamente separatiste (da Cremona) del sindaco di Crema Bonaldi e di numerosi altri amministratori della zona, Pd e non Pd. Ma è proprio il maggior partito di governo a subire i traumi più profondi da questa situazione, visto che cremasco è il segretario provinciale, Matteo Piloni, che molti da Cremona considerano assente dal ruolo di concertatore per mantenere una tenuta territoriale del partito. In questo contesto la direzione cittadina cremonese del Pd si è riunita martedì sera e ha sottoscritto un documento unitario molto duro nei confronti dei vicini di casa.
“La Direzione Cittadina – si legge nel documento – guarda con preoccupazione a quanto accaduto in Consiglio Provinciale con l’uscita di consiglieri cremaschi che hanno fatto mancare il numero legale” . Le vicende di questi giorni relative alla Delibera della Provincia di Cremona in materia di Ambiti territoriali scolastici non aiutano il territorio a fare passi avanti. Ci si augura che d’ora in avanti prevalgano misura, senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni, da parte di tutti gli attori”.
In particolare si chiede questo atteggiamento “da parte di amministratori del Partito Democratico e vicini al centrosinistra, della maggiore forze politica di governo a livello territoriale, che è chiamata a dare prova di capacità di governo a partire dai Comuni maggiori, fino alle molte amministrazioni e aziende territoriali”.
“In questi giorni attente verifiche con amministratori e assessori, oltre che con forze sindacali e della scuola, hanno confermato che si tratta di un normale processo di dimensionamento dell’offerta formativa e della sua valorizzazione che sta avvenendo in tutte le Province d’Italia. Processo che da alcuni mesi vede un ampio coinvolgimento degli interlocutori interessati, a più livelli e con un buon grado di condivisione. Solo ultimamente ha preso un andamento molto ‘politico’, legato a dinamiche territoriali più generali che stanno attraversando il territorio (Area Vasta e nuovi assetti istituzionali del governo locale). Per questo la Direzione cittadina ritiene indispensabile un momento di analisi politica e approfondimento in Segreteria Provinciale e una riflessione politica aperta in Assemblea Provinciale e in tutti i luoghi deputati al confronto. Infatti ha approvato all’unanimità lo scorso 14 aprile un documento sul progetto di Circondario Cremonese, che voleva appunto essere un contributo ad una ripresa di capacità politica di cui avvertiamo l’esigenza e la necessità. Il Pd cremonese non può essere spettatore inerte di processi territoriali divaricanti che rischiano di indebolire la capacità di pensare lo sviluppo sociale e il futuro delle nostre comunità locali. In questa prospettiva il Pd deve impegnarsi a promuovere in maniera aperta e plurale una fase di confronto nei territori”.