S. Francesco del Caravaggio autoritratto di Merisi: scoperta clamorosa durante restauro
Il pittore avrebbe rappresentato se stesso in un atto di contrizione dopo l'omicidio commesso, nel tentativo di chiedere perdono a monsignor Ala, cremonese all'epoca governatore di Roma.
Il restauro del ‘San Francesco in meditazione’ del Caravaggio, fiore all’occhiello del percorso espositivo della Pinacoteca del Museo Civico, sta rivelando straordinarie sorprese: la più clamorosa è che il volto di San Francesco altro non sarebbe che l’autoritratto di Michelangelo Merisi. Il pittore avrebbe rappresentato se stesso in un atto di contrizione dopo l’omicidio commesso, nel tentativo di chiedere perdono a monsignor Ala, cremonese all’epoca governatore di Roma. Il quadro sarebbe stato donato al prelato (sulla cornice lo stemma della famiglia) nel tentativo del pittore di ottenere il perdono per il grave atto di sangue. Il quadro è sottoposto in questi giorni ad un accurato lavoro di restauro condotto dall’esperta restauratrice (cremonese) Mariarita Signorini, sotto la direzione della Soprintendenza e del conservatore del museo Mario Marubbi. Un lavoro minuzioso e attento che sta rivelando il passato e gli interventi cui è stato sottoposto in precedenza. Storia e vicissitudini che si intrecciano alla stessa tormentata vita dell’autore. Insieme con particolari sempre nuovi, ancora più evidenti se si esamina l’opera riproducendo le condizioni di luce pensate da Caravaggio. Man mano che procede il restauro, il dipinto riacquista la sua tridimensionalità, riemergendo da un fondo che non è più indistinto come appariva un tempo. Il restauro del San Francesco in meditazione terminerà a fine marzo.
In alto, il servizio video di Dario Murri.