Microcamere in dotazione ai poliziotti "Una mossa utile a tutela della verità" L'iniziativa del sindacato Sap
Nella foto, al tavolo da sinistra: Armando Milanesi (segretario provinciale aggiunto Sap), Giuseppe Calderone (segretario regionale Sap), Gianni Tonelli (segretario generale Sap), Gianluca Epicoco (segretario provinciale Sap)
Microcamere nascoste in normalissime penne verranno utilizzate da poliziotti del nostro territorio per riprendere i loro interventi. E’ l’iniziativa lanciata dal Sap, il Sindacato autonomo di polizia, che ha iniziato la distribuzione delle cosiddette spy-pen ai propri, numerosi, iscritti, i quali le agganceranno al taschino e le attiveranno quando necessario. “Una mossa a tutela della verità”, questo, in sintesi, il messaggio che accompagna l’iniziativa, come spiegato nella mattinata di lunedì, durante la presentazione del progetto, dal segretario generale Gianni Tonelli.
L’utilizzo della spy-pen è stato illustrato nella sala riunioni della caserma “Marconi” di via Massarotti alla presenza di giornalisti, esponenti e normali iscritti del Sap (presente tra gli altri anche il segretario regionale Giuseppe Calderone). L’iniziativa è stata messa in atto per contrastare le denunce pretestuose e gli scandali fondati su ricostruzioni imprecise o completamente distorte che si sviluppano contro l’operato di agenti di polizia. E più in generale “per certificare la verità, nel bene e nel male”, come aggiunto da Tonelli. “Un passaporto contro stupidità e menzogne”, ha sottolineato in avvio di presentazione il segretario generale del Sap descrivendo la spy-pen. Un’iniziativa, privata, a difesa dei singoli – che rispetta le normative vigenti – e a difesa della legalità, ha evidenziato Tonelli, dopo aver citato diversi esempi di scandali, recenti, che grazie a riprese video si sono rivelati fondati su ricostruzioni non aderenti alla realtà (“ad esempio la presunta manganellata in testa, durante una protesta, al sindaco di Terni, in realtà colpito da un ombrello di un dimostrante un po’ esagitato”).
Gli operatori di polizia, come accennato, potranno attivare la microcamera (con audio e possibilità di scatti fotografici oltre a riprese video) quando necessario, per poi salvare i file su computer. “E’ un Paese normale quello in cui sono gli stessi poliziotti a chiedere di finire sotto i raggi X?”, ha domandato provocatoriamente Tonelli. “Chiediamo inoltre che vengano messe telecamere nei nostri ambienti, dove vengono trattenute le persone in stato di fermo. A Ferrara, dove sono state installate telecamere, gli atti di autolesionismo sono crollati del 100%. Grazie alla nostra pressione alcune telecamere sono state date in dotazione, in via sperimentale (in modo ufficiale, ndr) ad alcuni reparti. Noi contiamo di distribuire le nostre spy-pen a tutti i nostri iscritti, in tutta Italia, entro la fine dell’anno (a ottobre verrà lanciata una vera e propria campagna che permetterà di raccogliere fondi, ndr)”.
In provincia di Cremona l’utilizzo delle spy-pen coinvolgerà oltre cento operatori di polizia del sindacato Sap. Tutto è stato acquistato con il contributo messo a disposizione da un benefattore cremasco che, come spiegato da Gianluca Epicoco, segretario provinciale, non è interessato a farsi pubblicità e preferisce quindi rimanere anonimo. “Ora cominciamo la distribuzione. Con ogni penna, che si ricarica con cavo usb, consegnamo anche una mini-scheda di memoria da quattro giga, che permetterà più o meno di registrare per quattro ore. Abbiamo la possibilità di consegnare una penna a ogni iscritto. E abbiamo anche una scorta per il futuro”.
Michele Ferro
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