Via Platina, rischi sicurezza tra i motivi dello sgombero
AGGIORNAMENTO – Il sindaco Oreste Perri ha firmato l’ordinanza per lo sgombero della palazzina di via Platina, 52 occupata sabato 5 ottobre dal Comitato Antisfratto. L’ordinanza intima di lasciare immediatamente liberi i locali dell’edificio di proprietà comunale. In caso di mancata ottemperanza, verrà data comunicazione all’Autorità Giudiziaria. L’immobile sarà presto interessato da un intervento di risanamento abitativo e dovrà essere consegnato all’impresa appaltatrice per i lavori di ristrutturazione edilizia.
Il 5 ottobre scorso l’edificio è stato occupato abusivamente e pertanto non è possibile procedere con i lavori previsti. Tenuto conto del perdurare dell’occupazione abusiva, il sindaco, in base ai poteri che gli sono conferiti dall’art. 50 del testo Unico degli Enti Locali, ha deciso di adottare l’ordinanza di sgombero per motivi igienico sanitari e di igiene pubblica.
E’ stato infatti considerato che sussiste il pericolo per l’incolumità degli occupanti in quanto i solai risultano inadeguati e non in grado di sopportare carichi permanenti, le canne fumarie non rispondono alle caratteristiche previste dalle norme sulla sicurezza, gli impianti elettrici sono non conformi e i parapetti della scala condominiale non hanno caratteristiche di resistenza sufficienti. Inoltre la situazione igienico sanitaria nella quale si trovano gli occupanti, data la mancanza di acqua e corrente elettrica, è tale da mettere in pericolo la salute delle persone che occupano abusivamente lo stabile.
Infine, il pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubblica non è limitato ai soli occupanti, ma anche a coloro che vivono e operano nelle vicinanze, qualora vengano utilizzate attrezzature non a norma, quali stufe a gas per il riscaldamento. Il provvedimento è stato preventivamente comunicato alla Prefettura anche per consentire la predisposizione dell’eventuale intervento della forza pubblica.
L’ordinanza – spiegano in Comune – poteva essere emessa anche il giorno steso dell’occupazione, anche come forma cautelativa da parte del Comune per i citati problemi strutturali.
Finora il dialogo con gli attivisti del Comitato No Sfratto era stato portato avanti dall’assessore ai Servizi Sociali Luigi Amore. Che aveva sempre sottolineato come la situazione di emergenza in cui vivono tante framiglie sfrattate non potesse dare adito a soluzioni che implicassero il non rispetto della legalità. Le graduatorie degli alloggi Erp infatti sono determinate da una normativa regionale a cui non si può scappare. Legalità era stata la parola d’ordine dell’assessorato, che con il comitato No sfratto ha in corso un colloquio fin dallo scorso marzo.
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