Acqua ai privati, 'parlano' le statue: protesta con flash mob notturno E il Pd aderisce alla manifestazione di lunedì sotto il Comune
Contro l’ingresso dei privati nella gestione dell’acqua, dopo la decisione del Consiglio di amministrazione dell’Ato, qualcuno ha deciso di far ‘parlare’ anche le statue. Le polemiche non si placano. Ieri il duro intervento delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (“referendum calpestati”) con un appello a sindaci e consiglieri di tutto il territorio affinché questa ‘privatizzazione’ venga scongiurata (leggi l’articolo).
LUNEDI’ IL CONSIGLIO COMUNALE E LA MANIFESTAZIONE, INTANTO FLASH MOB NOTTURNO
Lunedì ci sarà il Consiglio comunale in cui verrà discusso un ordine del giorno delle opposizioni che impegna il sindaco a motivare il voto favorevole espresso dall’assessore Francesco Bordi, l’11 ottobre, nel Cda. In concomitanza (alle 18) una manifestazione di protesta (“in seguito al voltafaccia del Comune di Cremona con il voto favorevole dell’assessore Bordi”) è stata organizzata dal Comitato per l’acqua pubblica fuori da Palazzo comunale. Gli inviti a partecipare al presidio continuano sul web e tramite volantini. E qualcuno, come accennato, nel corso degli ultimi giorni ha anche cominciato ad appoggiare cartelli, nelle ore notturne, su fontane e statue della città. Le foto stanno circolando sui social network. “Acqua privata, sinfonia stonata”, ‘dice’ Stradivari nell’omonima piazza. “Ghet sentit? I privatizza l’acqua!”, ‘afferma’ invece uno dei leoni del Duomo. “Eh cat!? Robe de mat!”, ‘risponde’ l’altro. “Le nostre vite valgono più dei loro profitti!”, “Liscia o gasata non può essere privatizzata”, si legge poi su diverse fontanelle, come al Migliaro, o alla fonte Persico.
AGGIORNAMENTO – IL PARTITO DEMOCRATICO ADERISCE ALLA PROTESTA DI LUNEDI’
Ora anche il Partito democratico aderisce ufficialmente alla manifestazione di protesta di lunedì. “Il colpo di mano con cui il Cda dell’Aato ha approvato un Piano d’Ambito che cancella la volontà popolare e contraddice la decisione già presa da 103 sindaci della provincia – si legge in una nota della segreteria cittadina – è un atto gravemente lesivo delle regole democratiche e del risultato referendario”. “Di questo Piano che rende effettiva la privatizzazione dell’acqua – va avanti l’intervento – dovranno rispondere il Sindaco Perri e l’assessore Bordi lunedì in consiglio comunale, durante il quale un o.d.g. delle opposizioni chiederà conto dei diversi voltafaccia sull’argomento dei suddetti amministratori.? Per questi motivi il Partito democratico aderisce alla manifestazione indetta dal Comitato per l’acqua pubblica, lunedì alle ore 18 nel Cortile Federico II e auspica la partecipazione dei cremonesi per chiedere la cancellazione di una decisione antidemocratica e dagli effetti gravemente negativi per tutti i cittadini”.
Michele Ferro
LE FOTO DEL FLASH MOB
© RIPRODUZIONE RISERVATA